Controllo del datore di lavoro sull'uso dei social network durante l'orario di lavoro


Questa è una diatriba alquanto intrigante. L’utilizzo del Social Network durante l’orario di lavoro è, in alcuni casi, un valore aggiunto: per esempio su Social Network quali Linkedin, un’attenta analisi dei profili e dei contatti, così come delle news, discussioni ed aggiornamenti, permette all’azienda di ottenere informazioni “quasi di intelligence”, relativamente ad aziende competitor, personale di altre società e così via. Certamente, lo stesso non si può dire per Social Network più generici quali Facebook ma, ancora una volta, tutto dipende dal contesto aziendale e dalla tipologia di attività principale che si segue a livello professionale. Per fare un esempio davvero banale, se sono un Investigatore Privato, il tempo speso su un Social Network “giocoso” quale Facebook è in realtà da considerare alla stregua di un investimento aziendale, o dell’Open sources-based Intelligence, e rientrare all’interno di azioni quali Competitive Intelligence e Competitive Scouting (cfr. anche OSSTMM 3.0: www.osstmm.org nella sezione “Competitive Intelligence”).

 

 

 

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