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Alterazione illegitima dell'immagine aziendale a fini di marketing

Page history last edited by cibbuzz 14 years, 5 months ago

Questo è un pericolo non solo reale e concreto, ma anche una minaccia già presente ed utilizzata dal mondo criminale. Svariati sono, ad esempio, i casi di siti di antivirus “fasulli”, la cui URL è richiamata da mail di phishing molto “verticali”, dove invece che l’AV l’ignaro utente scarica – ed installa – malware di vario tipo, tipicamente trojan.

 

Anche in questo caso i social network e social media non fanno altro che permettere un’amplificazione – e conseguente contagio “di massa” o, comunque, distribuito e veicolato attraverso utenti ignari, ma che nutrono relazioni di trust l’uno con l’altro – dell’attacco, moltiplicando il numero di potenziali vittime.

 

Un altro pericolo proviene dall'uso illegittimo delle password. Immaginiamo un malfattore che entra in possesso delle password del profilo e gruppo su un social network creato da un'azienda concorrente. Potrebbe cambiare le informazioni, leggere i contatti e i messaggi, modificare il messaggio di marketing creando molti danni all'immagine aziendale.

 

Si può pensare di sfruttare le potenzialità della nuova dimensione “sociale” del Web

in modo tale da creare una nuova immagine aziendale che si rivolga ad un target eterogeneo e che sia, quindi, più vicina al consumatore. Il “biglietto da visita” che ci proponiamo di costruire, deve essere necessariamente studiato in maniera unica, dinamica, originale, ma soprattutto si deve sviluppare in un contesto veritiero e vicino al suo target. Per garantire la buona riuscita di questa operazione, bisogna dedicare molto tempo alla comunicazione, ai consigli e all’ascolto della propria community. Non si può essere frettolosi perché il suo consolidamento richiede tempo e pazienza. Inoltre, bisogna tenere sotto controllo le informazioni che ne scaturiscono: il nostro Brand va difeso! Questo non è sempre facile, perché nelle maree di internet si possono incontrare utenti non soddisfatti che ne parlano male. Si sa che un commento negativo gode di una velocità di propagazione maggiore di qualsiasi flusso di informazioni positive, ma a volte si può sfruttare le critiche per instaurare un dialogo con i propri clienti. In questa pratica, ci sono delle regole etiche che è opportuno seguire, come quella di mettere la faccia in modo umano ma anche professionale nel sostenere un brand. A volte è facile se i commenti negativi sono poco pesanti (come ad esempio: “è caro!” si può puntare sulla qualità del servizio offerto) altre sono molto difficili ed impossibili da controbattere, ne è un esempio una nota marca sportiva che è stata accusata di aver sfruttato mano d’opera minorile. L’importante è cercare di difendersi in modo pulito, senza bannare o attaccare nessuno, in modo democratico e civile. Ma come si fa ad essere sempre informati sui giudizi che ci circondano? A differenza della comunicazione offline, nell’online esistono degli strumenti come Google Alert, in cui effettuare le ricerche, basta saper cercare e noi siamo qui per aiutarvi.

 

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